Scopri quanto pagherai di IMU


Sul Corriere della Sera di oggi Lorenzo Salvia ha letto le tante pagine della circolare del ministero dell’Economia per chiarire, precisare e spiegare quale possa essere il conto dell’Imu, l’imposta municipale sugli immobili che va pagata, in prima rata, di qui ad un mese. Fra sconti per i figli a carico, situazioni dei coniugi divorziati e pericolo sanzioni, la nuova Ici entra a regime.

FIGLI A CARICO - Ad esempio, come funziona la detrazione per i figli a carico? La soglia è quella dei 26 anni, ma c’è un calcolo percentuale da fare.

La legge prevede che per ogni figlio di età inferiore ai 26 anni, che ha la residenza nella stessa abitazione dei genitori, si ha diritto sulla prima casa ad una detrazione di 50 euro. Ma lo sconto, spiega la circolare del ministero dell’Economia, va calcolato in «misura proporzionale al periodo in cui persiste il requisito». Se il figlio compie 26 anni il primo luglio, ad esempio, lo sconto varrà non per l’intero anno ma solo per sei mesi. E quindi la somma da detrarre non sarà di 50 ma di 25 euro. Come spiega il documento del ministero dell’Economia, la detrazione spetta «fino al compimento del ventiseiesimo anno di età, per cui si decade dal beneficio dal giorno successivo a quello in cui si verifica l’evento». Stesso discorso per chi nel 2012 diventerà papà o mamma. Se il bambino è nato il primo maggio, ad esempio, la detrazione si calcolerà non per l’anno intero ma solo per otto mesi. E quindi, in proporzione, varrà non 50 ma 33 euro. E se il figlio non nasce il primo del mese? La circolare spiega come procedere all’arrotondamento: «Se la nascita avviene il 15 marzo allora il mese di marzo deve essere computato» per la detrazione. «Se invece nasce il 17 marzo non si potrà tenere conto di tale mese»

Chi paga l’Imu? Risposta: soltanto chi effettivamente abita nella casa. Così, in caso di coniugi separati o divorziati, il discorso cambia e bisogna fare attenzione: se la casa è stata assegnata ad un coniuge, ma vi abita l’altro, il peso fiscale grava su chi fa l’effettivo utilizzo dell’immobile.

Sarà poi il giudice a stabilire, eventualmente, se la somma va in qualche modo ripartita tra i due. Il documento specifica anche che cosa succede quando moglie e marito, non divorziati, «risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente» in due case diverse. Se le due case sono nello stesso Comune, l’aliquota più bassa per «l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applica per un solo immobile». Altro discorso se le due case si trovano in due città diverse: «Nel caso in questione entrambi i coniugi possono usufruire dell’aliquota ridotta e della detrazione prevista per l’abitazione principale» pari a 200 euro, secondo la soglia standard fissata dalla legge, che i Comuni possono anche alzare. Lo sconto per i figli, invece, potrà essere utilizzato o dalla moglie o dal marito.

Il calcolo, si sa, è complicato, e quindi incappare in qualche errore è un eventualità tutt’altro che remota. Però, per quanto riguarda la rata di giugno, si può stare relativamente tranquilli: a patto che l’errore non sia in malafede e che a dicembre si provveda al saldo.

SANZIONI - Altrimenti scatterà la sanzione.

Il «pagamento della prima rata dell’Imu è effettuato senza applicazione di sanzioni ed interessi». La stessa regola riguarderà, per la prima casa, anche la rata di settembre per chi sceglierà di dividere il pagamento in tre tranche. Attenzione, però. Il «perdono» scatterà solo se «l’errore del contribuente è stato determinato da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria» e se l’errore viene riparato con il saldo finale di dicembre. Se l’errore invece non viene riparato, a quel punto scattano le sanzioni previste dalle legge e toccherà ai singoli provvedere. Qualche esempio: se la dichiarazione è infedele, la sanzione è pari al 50% della maggiore imposta dovuta; in caso di omessa presentazione, invece, si paga dal 100 al 200 per cento del tributo dovuto.

L’Imu si può portare in compensazione con altri crediti d’imposta che si vantino con il fisco.

COMPENSAZIONI - Così, con le risultanze del 730, ci si può far scalare l’imposta comunale.

Il contribuente— spiega la circolare del ministero dell’Economia — può scegliere di utilizzare l’eventuale credito che risulta dal modello di dichiarazione 730/2012 per pagare l’Imu 2012, mediante compensazione nel modello F 24».

Il che vale anche per gli eventuali tributi locali, ma deve essere il Comune a dare l’ok.

Gli enti locali disciplinano le modalità con le quali i contribuenti possono compensare le somme a credito con quelle dovute al Comune a titolo di tributi locali». In questo caso, però, sarà necessario un atto formale del Comune.

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